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Firmato a Roma il protocollo per rilancio delle valli del Tronto e del Vibrata

Ascoli Piceno | La firma del protocollo segna un momento di svolta per il sud delle Marche e il nord dell'Abruzzo, non più zone marginali delle due Regioni ma culle di uno sviluppo integrato con un Tronto non più elemento di divisione ma cerniera.

fiume chienti

"Nelle aree dei comuni della Val Vibrata - Vallata del Tronto Piceno si localizzano le situazioni di crisi più gravi nell'area vasta delle regioni Abruzzo e Marche, che richiedono interventi urgenti, per l'intensità degli effetti occupazionali e, contemporaneamente sussistono le condizioni per la individuazione di specifiche vocazioni produttive che, se opportunamente stimolate, sono suscettibili di generare sviluppo e nuova occupazione".

Da questa premessa parte il "Protocollo d'intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata - Vallata del Tronto Piceno" siglato questa mattina al Ministero dello Sviluppo economico da tutti gli attori pubblici e privati che, d'ora in avanti, lavoreranno rapidamente e in stretta collaborazione, con il supporto di strumenti legislativi e tecnici di notevole spessore, per attrarre nuovi investimenti produttivi in quest'area a cavallo tra le due Regioni.

Hanno sottoscritto il documento per il Ministero il sottosegretario on. Alfonso Gianni, per le Regioni Abruzzo e Marche i rispettivi assessori alle politiche del lavoro Fernando Fabbiani e Ugo Ascoli, per le province di Teramo e Ascoli i presidenti Ernino D'Agostino e Massimo Rossi con i rispettivi assessori al lavoro Francesco Zoila e Emidio Mandozzi, nonché i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali delle due province.

In sostanza, il documento delinea una vera e propria "road map" che, si legge nelle sue premesse, "partendo dalle molteplici situazioni di crisi maturate nell'apparato industriale, promuova, con il concorso di tutti gli enti ed istituzioni interessati, nuove iniziative produttive che, oltre a contribuire al consolidamento e recupero delle attività esistenti, favoriscano il reimpiego dei lavoratori interessati da processi di dismissione dell'apparato produttivo".

Nel giro di quindici giorni il Ministero costituirà un "Gruppo di coordinamento" con rappresentanti di tutti i soggetti interessati che, con il supporto tecnico dell'"Agenzia Nazionale per l'Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo di Impresa" (la ex "Sviluppo Italia"), individuerà le iniziative produttive e gli investimenti che possono essere proposti per la reindustrializzazione delle due vallate, definirà come gli investimenti meritevoli potranno accedere alle agevolazioni pubbliche (a cominciare da quelle previste dal "Programma Industria 2015" e dalla Finanziaria 2008), i loro fabbisogni finanziari, ma individuerà anche gli interventi di "rafforzamento e ammodernamento delle infrastrutture a supporto degli insediamenti produttivi". Il tutto poi confluirà in uno specifico "accordo di programma", cioè uno specifico strumento previsto dalla legge tra soggetti pubblici e privati che, con la procedura della "programmazione negoziata", porti ad uno schema di intervento che dia attuazione concreta alle misure individuate.

"Rispetto alla bozza propostaci dal Ministero alla fine di febbraio - spiega il presidente della provincia Massimo Rossi - abbiamo ottenuto l'inserimento nel documento di due importanti elementi: il primo è che le Regioni Marche e Abruzzo dovranno recepire la situazione di particolare difficoltà in cui versano queste due aree al momento della stesura dei documenti di ripartizione dei fondi FAS e dei fondi strutturali (FERS e FSE). La seconda è che sono state inseriti , tra i settori vocazionali dell'area, che dunque beneficeranno degli interventi previsti, anche la farmaceutica e le energie rinnovabili, comparti già presenti in quest'area con spiccate qualità produttive e professionali".

"Questa intesa sancisce un'integazione ancor più stretta tra le due Province - rimarca il vicepresidente Emidio Mandozzi - la firma del protocollo infatti segna un momento di svolta per il sud delle Marche e il nord dell'Abruzzo, non più zone marginali delle due Regioni ma culle di uno sviluppo integrato con un Tronto non più un elemento di divisione ma cerniera e flucro di questo sviluppo".

27/03/2008





        
  



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