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Quintodecimo: Via Crucis e Resurrezione

Acquasanta Terme | Nella serata di venerdì 30 marzo a Quintodecimo di Acquasanta Terme (AP) si è svolta la Via Crucis Vivente, nell’imminenza della Santa Pasqua. E’ una tradizione ormai centenaria.

di Giuseppe Orsini*


Quintodecimo, già importantissimo centro della Alta Vallata del Tronto, presente anche negli arazzi dei Musei Vaticani, oggi è un paese con 105 abitanti ( molte seconde case) che, orgogliosamente, mantiene vive le tradizioni religiose e culturali proprie della nostra storia, attraverso tre momenti religiosi molto forti: la rassegna dei Presepi artigianali (nel periodo natalizio), la Via Crucis vivente (il venerdì precedente il Venerdì Santo) e la Festa dell'Assunta (a Ferragosto).

La manifestazione di venerdì scorso, chiamata “Madonnelle”, fa rivivere Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Quintodecimo si presta particolarmente: il percorso all’interno del paese somiglia molto alla Via Dolorosa che, a Gerusalemme, va dal Palazzo di Pilato al Golgota.
La Via Crucis, partita dalla chiesa del Santissimo Crocifisso (del 1300 con un antico Crocifisso ligneo), si è snodata per le vie del paese.

L'immagine della Madonna Addolorata portata in processione, la plasticità dei personaggi delle stazioni (quest'anno erano dodici, da Pilato che si lava le mani fino alla Resurrezione), la sosta con commento e preghiera ad ogni stazione, i canti e l'illuminazione del paese, hanno coinvolto ancora una volta i fedeli nella tragedia svoltasi sul Golgota 2000 anni fa.
La massima tragicità della serata si vive di fronte a tre uomini in croce: la stazione è in posizione strategica. La simulazione del Golgota è di un realismo impressionante.

Quest’anno – per la seconda volta in 100 anni – l’apice della emotività religiosa è stato raggiunto con l’ultima stazione: il Cristo Risorto, benedicente, splendente nella sua candida veste, con una bandiera – segno di vittoria sulla morte – nella mano sinistra.
La rievocazione si è conclusa nella chiesa di Santa Maria delle Piane, del 14esimo secolo, ricostruita nel tra il 1908 e il 1910 con affreschi di fra’ Paolo Mussini, e ristrutturata completamente nel 2001.

Emozione e significato.
La Risurrezione di Cristo, ultima Stazione della Via Crucis Vivente di Quintodecimo, è particolarmente significativa. Anzi, essenziale.
E’ il trionfo della Vita sulla Morte.
E’ il senso vero e reale del Cristianesimo. .
La Risurrezione di Cristo (e la nostra con Lui) è il momento sublime per noi cristiani.
Chi ha vissuto le Virtù teologali – Fede, Speranza e Carità – non avrà più né Fede, né Speranza: la contemplazione della reale presenza di Dio le renderà superflue.

Resterà solo la Carità, l’Amore che unisce Dio ed ogni sua Creatura per l’eternità.
Ecco il senso della semplice rappresentazione in un minuscolo centro della nostra Italia. E’ la nostra tradizione, anzi la nostra storia.

Da non perdere. Nonostante ideologie materialistiche cerchino di distruggere.
Ultime, in ordine di tempo, nazismo e comunismo.
Da aggiungere, purtroppo, al fondamentalismo islamico, oggi così attuale.
Il Cristianesimo deriva dai valori religiosi del Giudaismo e dalla cultura e dalla civiltà greco-romana. Ha amalgamato i loro Valori ed ha aggiunto quanto predicato da Cristo: la Libertà della Donna e dell’Uomo ed il rispetto di ogni individuo.
Infine ha sublimato il tutto con l’Amore del Cristo Morto, Risorto e Vivente.

E’ questa la Pace Pasquale di Cristo
Ho cercato di descrivere quanto io, nato a Quintodecimo, dopo aver partecipato a quasi settanta rappresentazioni (altre le ho vissute nel racconto dei genitori), sono riuscito a percepire.
Un modesto scritto non basta a coinvolgere.
Solo partecipando si può capire e vivere la realtà degli avvenimenti.
Dato quanto sta accadendo nella nostra bella Italia, è necessario impegnarci a salvaguardare i Valori Cristiani, la nostra Storia.
E’ l’Augurio Pasquale del Movimento Elia e mio personale all’Italia tutta.

*segretarionazionale@movimentoelia.org.

04/04/2007





        
  



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