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Casa - museo Cermignani: completo abbandono

| Appello al sindaco di Giulianova Claudio Ruffini

di Alfonso Aloisi*

La targa che indica l'ingresso della Casa Museo Vincenzo Cermignani


“La rinascita del Centro Storico di Giulianova Alta è il primo obiettivo nel disegno di riordino dei centri della città”. Così recita il punto 7) a pag. 12 del programma amministrativo-elettorale del Sindaco di Giulianova.

La realtà, però, smentisce le buone intenzioni, perché nella parte storica della Città, oltre ad una evidente situazione di degrado, purtroppo dobbiamo assistere ad un vero e proprio sacrilegio.
La Casa-Museo del pittore giuliese Vincenzo Cermignani, posta in via Piave, 10, all’inizio della strada che da Piazza Buozzi porta al Lido, è in condizioni pietose, invasa da erbacce di ogni genere ed immondizia, diventata luogo privilegiato per ratti ed animali randagi. L’eredità culturale rappresentata dal lascito del “bohémien solitario” non solo non viene apprezzata, ma, di fatto, ai giuliesi ed a chiunque altro lo volesse viene impedito di fruirne. Molti lo ricordano per le strade di Giulianova su quell’affascinante sidecar simbolo dell’amore per l’arte all’aria aperta tanto da guadagnarsi la citazione di “peintre de la lumiére”.

Anni fa Giulianova conquistò il titolo di “Città d’Arte”, ma non ci sembra che l’Assessore alla Cultura, nonché Vice-Sindaco, se ne avveda. Non basta essere sotto i riflettori della ribalta, che certo servono a dare visibilità, ma occorre, per ottenere risultati concreti, rimboccarsi le maniche con molta umiltà. In questa latitanza, poi, c’è una grande contraddizione in quanto l’Amministrazione comunale in passato ha dedicato diverse pubblicazioni al pittore nato in via della Rocca. Ora la sua Casa-Museo è dimenticata e con essa la memoria dell’artista.

Pochi minuti prima di morire Vincenzo Cermignani, con notevole senso ironico, disse: “è giunta l’ora di ingoiare il mio certificato di nascita”. Ma non immaginava che, post mortem, avrebbe dovuto ingoiare anche la tristezza del degrado cui è sottoposta la Casa-Museo a lui dedicata. Quando nel dopoguerra finì il suo esilio francese e tornò a Giulianova “per lasciar gioire i miei concittadini”, un giornale d’oltralpe così scriveva: “Vincent Cermignani è tornato a morire nel suo paese natale”. Ci appelliamo al Sindaco Claudio Ruffini affinché ponga fine a quella che appare un’ingratitudine nei confronti di chi ha amato e portato sempre nel cuore la sua Città restituendogli così la giusta considerazione.

 *Libero Movimento Cittadino “POVERI GIULIESI…!”

04/04/2007





        
  



2+2=
Il cancello perennemente chiuso
Lo stato di abbandono in cui versa l'ingresso della casa

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