Nuovo atto di prevaricazione del sindaco Rossini nei confronti dell'opposizione consiliare. Giovedì scorso, mentre i consiglieri comunali dell'Arcobaleno erano in riunione nella sede municipale con l'arch. Giuseppe Pizza, il tecnico incaricato dall'Amministrazione Comunale di redigere una variante al vigente Piano regolatore, durante l'orario di ricevimento dei cittadini (stabilito dalla stessa Amministrazione), il sindaco Rossini ha fatto irruzione nella stanza contestando con toni e frasi volgari, inammissibili per una carica istituzionale, il nostro diritto di essere ricevuti e confrontarci con lo stesso architetto su un argomento importante come la programmazione urbanistica.

Non contenta, il sindaco Rossini con la consueta arroganza, dopo aver intimato al tecnico di abbandonare la riunione, ha precisato che per conferire con l'arch. Pizza i consiglieri comunali dell'Arcobaleno avrebbero dovuto presentare richiesta scritta. Una prassi non prevista da nessuna legge e da nessun regolamento comunale, che al contrario prevedono il libero accesso dei consiglieri comunali a tutta la documentazione e il libero confronto con i tecnici che hanno un incarico!!!!

Per il gruppo consiliare Arcobaleno si tratta dell'ennesimo atto di intimidazione nei confronti dei consiglieri di minoranza, eletti democraticamente, ai quali si vuole impedire di esercitare liberamente il proprio mandato. Ma il comportamento da "padrone delle ferriere" della Rossini rappresenta anche uno schiaffo a tutti i cittadini-elettori che liberamente hanno votato la lista dell'Arcobaleno. Un atto di gravità inaudita, ancor più deplorevole se si pensa che la Rossini appartiene ai Democratici di Sinistra, il partito che ha sempre sostenuto il principio del rispetto delle minoranze assembleari e che rivendica, in tutti i consigli comunali in cui è all'opposizione, rispetto e pari dignità.

L'inqualificabile episodio è purtroppo l'ultimo di una lunga serie di comportamenti e affermazioni del sindaco Rossini tesi a calpestare i diritti dell'opposizione e mortificare qualsiasi tentativo di dialogo o proposta. Basti ricordare il mancato invito ai consiglieri comunali in occasione della visita del Prefetto Alberto Cifelli o il mancato invito ai consiglieri dell'Unione dei comuni della Vallata del Tronto in occasione della visita della giunta regionale guidata dal presidente Spacca.

Non vanno taciute anche le ripetute difficoltà dei consiglieri dell'Arcobaleno nell'avere dagli uffici comunali atti e documenti necessari a svolgere il proprio mandato, spesso consegnati con ingiustificati e colpevoli ritardi. Era nota a tutti i cittadini la cronica incapacità della Rossini di confrontarsi serenamente con qualsiasi interlocutore sui problemi del paese, ma stavolta la "maestrina dalla penna rossa" ha superato ogni limite. Cosa ne pensano i partiti che sostengono la coalizione di maggioranza di questo atteggiamento dispotico della Rossini? Dopo l'ultimo atto di arroganza del sindaco non possiamo fare altro che rivolgerci al Prefetto per chiedere il rispetto dei nostri diritti di consiglieri comunali e il ripristino della democrazia nel Comune di Castel di Lama.