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Costruire la “Peer Education”

| ANCONA - La “peer education” come strategia preventiva. Uno strumento nuovo con il quale si vuole indicare il profondo movimento di idee che, operando sugli adolescenti e sui giovani, promuove la cittadinanza attraverso il dialogo costruttivo tra “pari”.

La “peer education” come strategia preventiva. Uno strumento nuovo con il quale si vuole indicare il profondo movimento di idee che, operando sugli adolescenti e sui giovani, promuove la cittadinanza attraverso il dialogo costruttivo tra “pari”. Sono proprio i ragazzi, gli adolescenti, che intervengono e parlano, spiegano e raccontano ai loro pari, altri adolescenti, per diffondere quella che è la cultura della prevenzione. Prevenire “cosa”? Questo è stato uno dei punti focali del seminario tenutosi venerdì 6 ottobre nella Sala del Rettorato dell’università Politecnica delle Marche ad Ancona dal titolo “Progetto peer education – Giovane cittadinanza”. La prevenzione intesa come lotta alla droga, all’alcol alle dipendenze non da sostanze stupefacenti, agli incidenti stradali. Altro tema portante: “come” prevenire?
Sono stati circa 150 i partecipanti arrivati da tutta Italia, presenti da Padova a Lecce, da Rimini a Civitanova Marche. Sono educatori, operatori attivi nell’ambito sociale, insegnanti e ragazzi degli istituti superiori.

Una prima sessione, quella mattutina, dedicata alle esperienze e alle tecniche di “peer education” basate sulla messa in rete di esperienze, per la prevenzione al fenomeno dell’uso/abuso di droghe nel mondo giovanile, e delle dipendenze in genere attraverso la promozione del volontariato.
Infatti è attraverso l’esperienza del volontariato che la peer education si inserisce con il progetto “Giovane Cittadinanza”. Attraverso la socializzazione e la cultura del volontariato i ragazzi si preparano ad una vita attiva, da cittadini attivi. La specificità di questo progetto, unita al tipo di messaggio che si vuole veicolare, ossia la conoscenza del mondo del volontariato, rientra nella logica di intervento fondata sui valori di emancipazione della persona e finalizzata ad acquisire la capacità individuale di esercitare un controllo attivo sulla propria vita, sviluppando competenze per la gestione di esperienze nuove o di situazioni problematiche.

Questo è un progetto finanziato dal fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga (art. 127 del D.P.R. 309/90) e ha la particolarità di essere stato portato avanti dall’ Associazione Volontariato Marche. Il progetto sperimentale ed innovativo è stato sostenuto da soggetti diversi: Centri di servizio e comunità di accoglienza e cooperative aderenti al CNCA di dieci diverse regioni italiane.

07/10/2006





        
  



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