Oliva ascolana: tempi lunghi per la Dop
Ascoli Piceno | Cocci: meraviglia per quanto dichiarato negli ultimi mesi sulla stampa locale sulla presunta disinformazione degli operatori.
Tempi lunghi perché l’oliva ascolana del piceno prenda piede e riesca a ritagliarsi una fetta di mercato adeguata alla qualità del prodotto. Tanti infatti i problemi tecnici che in questa prima fase di rodaggio hanno incontrato gli ovicoltori locali, molti dei quali non sono riusciti a registrarsi ai sistemi dei controlli, causa la mancanza dei requisiti previsti dal disciplinare di produzione. Concreti poi i problemi relativi alla reale disponibilità di oliva tenera ascolana per la DOP che, a conti fatti, soddisferebbe solo in piccola parte la domanda.
Difficoltà però queste, assicurano gli imprenditori di Confindustria Ascoli, che erano state annunciate fin dall’inizio dal percorso, tanto da spingere presidente della Sezione Industria Alimentare di Confindustria Ascoli Piceno, Antonio Cocci, ad intervenire sull’ambito riconoscimento, e, in primo luogo, ad esprimere meraviglia gli industriali quanto è stato dichiarato negli ultimi mesi sulla stampa locale sulla presunta disinformazione degli operatori circa l'obbligo di iscrizione al sistema dei controlli ed sull’effettiva disponibilità di prodotto”.
Cocci infatti ricorda di aver segnalato a suo tempo “necessità di tempi lunghi per adeguare i vecchi impianti produttivi al disciplinare e realizzarne dei nuovi che, non prima di 10 - 15 anni potranno essere produttivi, considerando che le particolari condizioni climatiche del nostro territorio potrebbero anche comportare un allungamento dei tempi previsti”.
Altra questione, poi, quella dei quantitativi disponibili per produrre la Dop, sufficienti per ora a coprire una limitatissima fascia di mercato. “Nella migliore delle ipotesi fino ad oggi prospettate in cui tutti i quantitativi disponibili vengano utilizzati per produrre la DOP (750 tonnellate secondo quanto dichiarato in pubblicazioni specifiche sulla materia, rispetto ad un fabbisogno di 10.000 tonnellate), si possa soddisfare solo un'esigua quota di mercato" – spiega Cocci - Dunque “non possiamo essere assolutamente d'accordo con coloro che sostengono la DOP solo per difendere una limitata produzione rivolta ad una ristrettissimo mercato; questa ipotesi non favorirebbe né una crescita per le nostre aziende associate trasformatrici, né per le aziende agricole”.
Da questo punto di vista la posizione di Confindustria è chiara. “Siamo favorevoli alla DOP, intesa come elemento di crescita della nostra produzione locale, a condizione che tale sviluppo venga ben gestito in una proficua concertazione tra i diversi soggetti della filiera”.
L’auspicio degli imprenditori è dunque quello di “poter predisporre un’adeguata tutela del prodotto DOP, che sicuramente rappresenta l’eccellenza dell’oliva all’ascolana”-
Secondo il presidente Cocci la ricetta per il successo parte dal “salvaguardare le produzioni attuali dell’oliva ascolana anche non DOP, però prodotta secondo ricette tradizionali e riconosciute dal consumatore di qualità superiore rispetto a qualsiasi prodotto che non abbia attinenza con il territorio; questa consolidata tradizione non deve essere appannaggio solo di piccole produzioni o di piccole realtà gastronomiche, ma va accettato che sia acquisita anche da produzioni in larga scala in assoluta garanzia di qualità ed igienicità”.
Da non sottovalutare poi, secondo Cocci, l’indotto: “da decenni l'industria nel nostro territorio ha un fabbisogno di 10.000 tonnellate all'anno di materia prima e dà occupazione a più di 350 addetti stabili nel settore, con un fatturato di gran lunga superiore a 25.000.000 €. Le aziende intendono aumentare la capacità produttiva e produrre la DOP. Confidiamo nel sostegno delle Amministrazione e degli Enti locali – conclude Antonio Cocci - per supportare un piano di incentivazione delle colture dell'oliva tenera ascolana, avendo ben presenti i tempi per la produzione di quantitativi che consentono alla nostra industria di portare il prodotto Oliva Ascolana del Piceno DOP nel mercato globale”.
|
20/10/2006
Altri articoli di...
Economia e Lavoro
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Premi di studio della Banca del Piceno a 59 giovani (segue)
Clinica Villa dei Pini: arriva l’innovativa Risonanza magnetica (segue)
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji