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Ucciso il custode del cimitero di Tavernelle: sconosciuto il movente

| ANCONA - Era originario del foggiano, è stato trovato massacrato. Ris di Parma: dall’analisi del Dna si potrebbe risalire all’assassino

 


Omicidio intenzionale o esito imprevedibile di un altro evento, magari un tentativo di furto, oppure una lite. Sono ancora tutte aperte, a distanza di poche ore dal rinvenimento del cadavere, le ipotesi sull'uccisione di Mario Bonfitto, 43 anni, originario di San Marco in Lamis (Foggia), il custode del cimitero di Tavernelle, ad Ancona. Il corpo, massacrato di colpi, e' stato trovato nello spogliatoio all'interno dell'ufficio funebre del Comune. Ancora non e' stata trovata l'arma del delitto. La vittima e l'omicida dovrebbero essersi fronteggiati, come dimostrano i chiari segni di colluttazione nella stanza (armadietti a terra e sangue dappertutto) ma sarà l'autopsia, fissata per oggi, a stabilire l'esatta dinamica. Gli investigatori hanno ascoltato nella notte amici e conoscenti di Bonfitto, che risiedeva ad Ancona in un appartamento vicino la stazione con alcuni compaesani, ma ogni fine settimana tornava in Puglia dalla famiglia. La personalità del custode, descritto come un uomo a modo e dal passato senza ombre, farebbe escludere un gesto dettato dalla vendetta o concepito nel mondo della criminalità

E' sul sopralluogo del Ris di Roma, giunto ad Ancona, che gli inquirenti contano in questa prima fase delle indagini per poter risalire all'identikit dell'assassino - o degli assassini - del custode del cimitero. Gli accertamenti riguardano l'eventuale presenza di tracce di pelle sotto le unghie della vittima, di capelli e quant'altro utile per ricavare il dna dell'omicida. E, ancora, le orme impresse nel sangue, che potrebbero essere state lasciate tanto dal custode quanto del suo aggressore durante la violenta colluttazione che ha poi lasciato esanime al suolo Mario Bonfitto. Si e' intanto appreso che dalla stanza in cui e' avvenuto l'omicidio non mancherebbe nulla, il che rafforzerebbe l'ipotesi che a commettere il delitto non sia stato un balordo sorpreso a rubare. Come pure non si darebbe peso a un movente da ricercare in una vicenda analoga a quella che ha interessato il cimitero di Tavernelle mesi fa, con la 'scomparsa' di due salme si presume tumulate in un luogo diverso da dove i parenti pensavano che fossero. Una vicenda sulla quale e' in corso un'inchiesta.

 

14/09/2005





        
  



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