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Brugni – Castelli: comitato di igiene sessuale

Ascoli Piceno | Le ultime esternazioni della coppia Brugni – Castelli, custode dei valori e del buon senso targato An, non sorprendono visto, appunto, lo spessore “morale” dei due sceriffi

di Massimo Martelli *

 
Le ultime esternazioni della coppia Brugni – Castelli, custode dei valori e del buon senso targato An, non sorprendono visto, appunto, lo spessore “morale” dei due sceriffi. Non sorprendono, ma disturbano. Al di là della questione del famigerato bando provinciale firmato dal presidente Rossi-Zapatero, dello sdegno – degli sceriffi – per l’equiparazione coppie legali/coppie di fatto; al di là dell’ovvia, scontata questione delle relazioni affettive, che sono tali, sono autentiche, se sentite nella pelle e vissute amorevolmente, senza che nessuno stia a sindacare sull’entità sessuale degli interessati, sul loro genere prossimo o sulla loro differenza specifica: tutte questioni medioevali, in parte superate, per fortuna, da barlumi di modernità che lambiscono anche questa nostra piccola città di provincia e che la rendono almeno partecipe del cammino di progressivo abbandono di certi tabù che soltanto i più reazionari difensori della “moralità” perbene, assieme a certe frange estremiste e bigotte della cultura cattolica, continuano strenuamente a difendere (per quali ragioni non si sa; forse elettorali …).
 
Non siamo sorpresi, allora. Sorprendente è, al contrario, la capacità disumana che certi “santi” perbene dimostrano nel coniugare la maniacale idolatria della normalità (famiglia “normale”, persona “normale”, valori “perbene”, etc. etc.) con l’altrettanta ossessiva pratica esclusiva dell’altro, del diverso: lo “straniero”, l’extracomunitario, che quando non è tollerato ed escluso lo si mantiene nella forma sempre sgradita eppure comoda della colf, del lavoratore ultra precario impiegato nei mestieri più scomodi e fastidiosi alla nostra bella “italianità”.
 
Vorremmo capire una volta per sempre, mettendo in gioco la nostra scarsa capacità di afferrare le cose con intelligenza, oppure quella dei nostri magnanimi custodi dell’integrità morale, in cosa consista la differenza antropologica fra un essere umano e l’altro, al di là delle diversità di pigmenti, di cultura, di inclinazioni sessuali, di provenienza geografica. Vorremmo capire finalmente se esiste una differenza qualitativa fra persona e persona, e se sì, in base a cosa sia giustificata e dimostrata (vogliamo tornare alle leggi razziali del 1938, che certo farebbero piacere a qualcuno?); se l’immigrato – che non viene certo in vacanza nel nostro paese – sia considerato, al di là dell’evidente umanità che manifestiamo coi i nostri Centri di Permanenza Temporanea, alla stregua di un essere umano oppure di qualcos’altro.
 
“Rossi come Zapatero, dà i soldi alle coppie gay”, si scrive. Sbagliato. Rossi, o meglio il tanto contestato bando dell’Amministrazione provinciale, mette nella condizione di parità rispetto al diritto di agevolazione per l’acquisto della prima casa tutte le coppie legate da vincoli affettivi. Quali siano questi vincoli, di che natura, di che spessore morale, francamente non sono affari nostri, e nemmeno del presidente Rossi, e ancora meno dei nostri due custodi della “sana” moralità. Ecco perché certe facce, e certe dichiarazioni di stampo medioevale, non ci sorprendono ma ci disturbano. E ci offendono anche, profondamente. Viva Zapatero! Viva il presidente Massimo Rossi! Viva i gay e le lesbiche di Ascoli Piceno e di tutto il mondo!
 
 *Segretario Partito della Rifondazione Comunista – Ascoli Piceno
 

12/09/2005





        
  



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