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L'insediamento, anzi la “intronizzazione” di Papa Benedetto XVI

| ROMA - Rispetto alle fastosità del passato, una vera e propria incoronazione, ora la cerimonia è una solenne messa celebrata in San Pietro. In piazza questa volta.

di Giuseppe Orsini

Papamobile


Si è svolta ieri la cerimonia della  “Intronizzazione”  di  Papa  Benedetto  XVI.
Delle fastosità del passato, oltre alla Santa Messa, sono rimaste solo:

*la imposizione del Pallio Petrino, antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnello. Reca impresso cinque croci in rosso. Il Pallio richiama il buon Pastore (cf. Gv  10,  11)  che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita (cf.  Lc  15  4-7)  e la triplice risposta amorosa alla rchiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle  (cf.  Gv  21,    15-17).

*la consegna dell’Anello del Pescatore. L’anello è il sigillo di ogni Vescovo. Quello consegnato oggi al Papa è detto l’Anello del Pescatore perché reca l’immagine-sigillo di San Pietro e la sua barca con la rete. L’anello ha il significato dell’autenticità della fede e del compito affidato a Pietro ed ai suoi Successori di confermare nella fede i fratelli  (cf.  Lc  22,  32).
Seguitissima e più volte interrotta l’omelia che del Papa Benedetto  XVI.
Le interruzioni sono avvenute a causa di applausi (almeno  15  volte), ed anche a causa della emozione evidentissima del Papa.
 
I passi salienti dell’omelia.
“Il mondo è salvato dal Crocifisso, non dai crocifissori”
“Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo (come ci diceva Papa Giovanni Paolo II); non abbiate paura di Cristo. Cristo non toglie nulla, dona tutto”.
“Nel mondo deve regnare l’amore, non il potere”.   
Ha salutato fraternamente tutti i cristiani, anche i separati ed i  “fratelli del popolo ebraico e tutti gli uomini del nostro tempo, credenti e non credenti”.
 
Al termine della Santa Messa, concelebrata con tutti i Cardinali presenti a Roma, dopo che moltissimi dei  350.000  fedeli presenti in Piazza San Pietro hanno ricevuto l’Ostia consacrata, c’è stata la solenne benedizione papale.
Un lunghissimo applauso ed una grande emozione ha accolto il primo giro fatto dal Papa sulla Papamobile.
Poi Benedetto  XVI,  all’interno della Basilica, ricevuto l’omaggio delle  140  delegazioni presenti alla cerimonia.
E qui debbo osservare che qualcuno non ha osato esserci.
Esempio:  Zapatero, capo del Governo spagnolo, dopo l’approvazione del matrimonio tra gay in una delle nazioni più cattoliche del mondo.
C’erano i Reali di Spagna. Forse qualche imbarazzo lo hanno avuto.
Certamente anche altri sono stati in imbarazzo, ma meglio sorvolare.
Personalmente ho vissuto con molta intensità l’avvenimento, sia per il servizio volontario che ho avuto l’onore di prestare, sia per la santità che traspare da ogni incontro con ogni Papa.
Ho avuto l’onore di incontrare e parlare con  Pio  XII,  Giovanni  XIII  e  Giovanni Paolo  II.
Oggi ho avuto il dono di vivere l’emozione odierna del e con il nuovo Papa.
Sarò di nuovo a prestare servizio di volontariato domani nella Basilica di San Paolo fuori le mura.
Sarà un incontro più riservato rispetto ad oggi, anche se non mancheranno i tantissimi tedeschi venuto a Roma per l’occasione: almeno  100.000.
Bellissime e tantissime le bandiere, specie quelle della Baviera.
Bellissimi i molti abiti tipici delle varie regioni tedesche.
E’ stata una festa nella gioia e nella preghiera.
 

25/04/2005





        
  



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