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“Così com’è l’assicurazione per le casalinghe alimenta soltanto le loro ire”

Ascoli Piceno | Intervento del segretario provinciale Ugl: “la legge non dà una reale copertura assicurativa”

di segretario provinciale Ugl

L’assicurazione obbligatoria alle casalinghe sugli infortuni domestici ha generato una serie di corrette contestazioni da parte delle interessate. La Ugl ritiene che tre sono stati gli elementi che ne hanno caratterizzato un impatto negativo verso gli utenti:

1) la obbligatorietà dell’assicurazione e la sanzione prevista;

2) il limite minimo del 33% di invalidità per poter accedere all’indennizzo;

3) l’assenza della temporanea; cioè la mancanza del diritto dell’utente a percepire una indennità giornaliera per i giorni di infortunio.

I dati nazionali riferiti al 31/12/2004 ci dicono che su 12.000 denunce di infortunio, presentate dalle casalinghe all’INAIL, soltanto 109 hanno avuto il riconoscimento della copertura assicurativa. Un dato disarmante che ne fotografa la estrema fragilità della reale copertura assicurativa.

Questo quadro generale ci fa comprendere perché la casalinga percepisca e giustamente il premio assicurativo come un inutile ed oneroso balzello; gravato addirittura di una sanzione più del doppio del premio per chi non si attiene alla obbligatorietà assicurativa.

È stato il governo D’Alema, nel marzo 2001, a partorire questa legge posticcia che così come è fatta alimenta soltanto le ire delle casalinghe.

Occorre che la legge venga modificata e migliorata, introducendo la temporanea, abbassando il limite minimo di invalidità indennizzabile e togliendo la obbligatorietà. Anche se la strada maestra per il riconoscimento del ruolo e del diritto delle casalinghe è sempre quella dell’assegno mensile di lavoro.

07/02/2005





        
  



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