L’Enel ha sospeso ancora una volta l’erogazione di energia elettrica ai danni del Consorzio di Bonifica. Il debito accumulato dall’ente per l’energia elettrica consumata e non pagata ammonta circa a 197.000 euro ed oggi ho constatato personalmente la gravità delle condizioni in cui i dipendenti sono costretti a lavorare. O meglio a trascorrere l’orario di lavoro vista l’impossibilità oggettiva di esercitare le proprie mansioni lavorative.

Il cappotto è d’obbligo, il centralino telefonico muto, i bagni bui pressoché inaccessibili ed il caos regna sovrano per la mancanza di una donna delle pulizie.

Quel che è peggio (e che documenta ulteriormente l’inaccettabilità di questa grottesca vicenda) è che tra i lavoratori interessati vi è anche una disabile che non può neppure alimentare la batteria del piccolo cingolato con cui giornalmente è costretta a salire le scale per raggiungere l’ufficio.

Credo che ce ne sia abbastanza per una diffida che ho effettuato stamane al Presidente della Giunta Regionale D’Ambrosio  e per conoscenza a quello della Provincia Rossi affinché si intervenga immediatamente per sanare una situazione che prima di tutto lede la dignità dei lavoratori.

Sono due anni che invoco una soluzione definitiva di una vicenda che sta per esporre l’intero sistema agricolo della vallata del Tronto a rischi incalcolabili.
Ciò in quanto i sistemi di adduzione idrica che dal prossimo marzo dovrebbero alimentare l’irrigazione dei fondi agricoli sono privi di manutenzione da mesi e potrebbero privare i coltivatori di un elemento basilare per ogni sorta di coltura: l’acqua.

E’ dal 20 gennaio che il Commissario Straordinario dell’ente ha depositato la relazione propedeutica a quel provvedimento di fusione – previsto da una specifica legge regionale – che dovrebbe risolvere la paralisi economica e consentire al Consorzio di Bonifica di voltare pagina.
Quanto ancora dovranno attendere i dipendenti, i debitori e gli utenti ?
Cosa ostacola l’adozione del provvedimento di fusione ?

Sono, questi, interrogativi ai quali è necessario dare una risposta immediata. Non solo dell’interesse pubblico ma anche di quello di decine di persone che ogni giorno - al freddo e senza stipendio – aspettano di conoscere il proprio destino lavorativo.

*consigliere regionale AN