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Marche, l'Italia in una Regione

| ANCONA - Si è tenuta ieri la prima conferenza regionale sul turismo

di Andrea Castelli

Spacca Letta Rocchi

Destagionalizzazione: questa la parola d’ordine per rilanciare il turismo nelle Marche.
Molte sono state le conclusioni a cui si è giunti e molte anche le critiche avanzate da parte delle personalità del mondo politico e imprenditoriale presenti ieri nell’auditorium della fiera di Ancona.
 
Infatti relatori del primo convegno regionale sul turismo sono stati il presidente della regione Vito D’ambrosio, l’eurodeputato Enrico Letta, l’assessore regionale al turismo Lidio Rocchi, il presidente dell’Enit Amedeo Ottaviani, Maria Carmela Colaiacovo, vicepresidente di Federturismo/Confindustria, Giorgio Mencaroni, vicepresidente di Federalberghi, e il presidente di Assoturismo Claudio Albonetti.
 
Ad aprire l’evento è stato il presidente D’Ambrosio, che ha parlato di un cambio di direzione conseguente alla globalizzazione che ha investito anche e soprattutto il turismo.
Il turismo ha bisogno di cambiare faccia, di “destagionalizzarsi”, c’è bisogno di miscelare insieme i vari aspetti, evitando di ridurlo a mero turismo monosettoriale, del genere o mare o montagna , ma tutti i paesaggi che la nostra regione offre vanno incorporati e inglobati fra di loro.
 
Sarebbe un peccato infatti non sfruttare le opportunità che la nostra regione offre al settore turismo.
L’Italia è stata definita la nazione più rappresentativa del globo in quanto a varietà di paesaggi, e le Marche lo sono dell’Italia.
Non a caso lo slogan del convegno era “Marche: l’ Italia in una regione”.
 
E ci sono vari piani per cercare di far ripartire il turismo, primo fra tutti quello di chiedere al governo il ripensamento in toto delle politiche turistiche, poiché l’Italia non è più competitiva, poi è necessario evitare confusioni sulla recente e impropria riforma che va a modificare tutta la seconda parte della costituzione, poiché rende complesso il problema delle competenze, che in materia diverrebbero onere esclusivo delle regioni;  infine occorre ripensare l’ intera regione come un “sistema Marche”, e sapere come e a che vendere.
 
Il governatore ha ricordato il successo della campagna pubblicitaria sui pullman e sui treni, e ha tenuto a precisare che nonostante le Marche abbiano tenuto alla crescente crisi del turismo nella stagione del 2004, e siano state la regione forse migliore come arrivi e presenze con riferimento agli anni passati, l’importante non è essere meno arretrate, ma avanzare.
 
Un grande ruolo dovrà svolgerlo  la comunicazione nell’obiettivo di rafforzamento della struttura informatica della regione, in modo da incentivare la creazione di flussi turistici, cercando di tornare sulla cresta dell’onda del mercato dellemigrazioni turistiche e puntando, perché no, anche sulle probabili future ondate che si sposteranno dalla Cina verso la nostra nazione nei prossimi anni, alla luce dei recenti trattati.
 
Fondamentale lo sfruttamento ottimale dell’aeroporto di Falconara, divenuto nel tempo base principale di arrivi e partenze dalle e per le Marche.
 E’ necessario attuare una politica che riesca non solo a sfruttarlo maggiormente per partire dalla nostra regione, ma anche per accogliere turisti e ancora più importante occorre riuscire a trattenere i flussi di passaggio di turisti.
Grande successo ha ottenuto anche la collaborazione con la Costa Crociere, che probabilmente sceglierà Ancona oltre che come tappa, anche come punto di partenza per una sua prossima linea.
 
Importanti gli interventi di Rocchi e di Ottavini, che reduci dal convegno nazionale sul turismo a Genova hanno entrambi riconosciuto “…il  peso specifico delle Marche, il cui trend è migliore della media nazionale…”
 
Il presidente dell’Enit ha anche parlato della riforma che probabilmente questo ente in Agenzia Italiana di promozione del Turismo, ipotesi che vedrà la possibilità di contare su maggiori risorse economiche che andrebbero destinate ad alcuni obiettivi prioritari, soprattutto mirato a svolgere un’attività di recupero verso quei paesi che stanno abbandonando l’Italia.
 
Un esempio su tutti: degli oltre cento milioni di Americani che ogni anno si spostano verso l’Europa, solo il 2% viene a visitare l’Italia.
Occorre recuperare quella fetta e altre situazioni simili, come ad esempio quella che riguarda i Tedeschi.
 
Rocchi ha lamentato anche un forte calo – di circa il 50% - dei finanziamenti stanziati alla nostra regione in materia turismo: solo 1.476.112,04 di euro contro i 3.030.604,03 dell’anno precedente.
 
L’onorevole Letta ha dichiarato che è necessario puntare sulle infrastrutture, e oltre che accrescere l’utilizzo di quelle di “gomma“, urge indirizzarsi su quelle aeree, soffermandosi sull’aeroporto di Falconara e sull’ottimo utilizzo che la regione ne sta facendo, sebbene le potenzialità siano ben superiori.
 
Tutti e tre i rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali hanno puntato molto sulla critica della finanziaria, che penalizza gli operatori del settore, sulla necessità di migliorare le infrastrutture, sull’annoso problema dell’IVA, basti pensare che l’Italia è la nazione europea meno competitiva con il suo 10%, e infine sul problema di tutti i punti di vista organizzativi, che spaziano dalla promozione sino alla comunicazione, dalla competitività sino alla necessità di recuperare quei flussi che stiamo perdendo e cercare di guadagnarne di nuovi, soprattutto l’ondata cinese prevista in un futuro non troppo lontano.
 Proprio a questo proposito delegazioni di Federturismo/Confindustria e di Federalberghi andranno separatamente in Cina ad incontrare rappresentanti del luogo con l’intento di promuovere il turismo nella nostra nazione.
E anche nella nostra regione: le Marche, l’Italia in una regione.

20/11/2004





        
  



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