Roberto Costantini "corre il rischio" e presenta al pubblico sambenedettese il suo ultimo successo letterario: Ballando nel buio, il quinto romanzo della fortunata serie che ha come protagonista il commissario Michele Balestrieri pubblicato da Marsilio nella collana Farfalle.

Venerdì sera presso l'Hotel Progresso, l'autore, ospite del Club degli Incorreggibili Ottimisti, ha dialogato insieme a Filippo Massacci e alla folta platea del suo nuovo avvincente romanzo.

Il racconto inizia nel 1974 quando Balestrieri è un giovane studente universitario della Sapienza di Roma, affiliato al movimento di estrema destra Ordine Nuovo. Dopo lo scioglimento del gruppo politico avvenuto nel ‘73 ad opera del Ministro dell'Interno Taviani, Michele è un ragazzo arrabbiato e deluso che come altri dovrà fare una scelta: se entrare in una nuova organizzazione giovanile o superare una pericolosa linea di confine...

Dodici anni dopo, nel 1986, mentre Maradona passa alla storia vincendo la finale dei mondiali contro l'Inghilterra, un suo amico, ex camerata e deputato della DC, viene ucciso. Balestrieri per risolvere il caso sarà costretto ad aprire il cassetto dei ricordi e a guardare il passato con occhi nuovi, quelli dell'esperienza.

Il libro, scritto in prima persona, conduce il lettore nella mente dell'ispettore che sembra essere anche il protagonista di un famoso singolo inciso da Bruce Springsteen nell'84, Dancing in the dark, da cui l'autore prende in prestito il titolo nella sua traduzione italiana. Sotto la divisa da poliziotto c'è un uomo normale, con molti difetti e profondamente individualista, che nel corso della sua vita ha fatto delle scelte sbagliate e non sempre giustificabili.

Un anti-eroe a cui va riconosciuto un unico pregio: Balestrieri ha un raro senso dell'onore, che non lo porta a mentire agli altri e soprattutto a se stesso. Gli occhi del commissario sono in realtà gli occhi di Roberto Costantini - docente universitario alla Luiss Guido Carli di Roma e scrittore per passione - che vuole raccontare, attraverso l'indagine giallistica, uno dei decenni più intensi della storia italiana da una prospettiva diversa: quella di chi pensava di star subendo la storia invece di scriverla, di chi si riconosceva in un'ideologia che credeva fosse stata ingiustamente messa da parte, di chi in quegli anni contribuirà a seminare terrore e violenza.

Roberto Costantini "corre il rischio" e presenta al pubblico sambenedettese il suo ultimo successo letterario: Ballando nel buio, il quinto romanzo della fortunata serie che ha come protagonista il commissario Michele Balestrieri pubblicato da Marsilio nella collana Farfalle.

Venerdì sera presso l'Hotel Progresso, l'autore, ospite del Club degli Incorreggibili Ottimisti, ha dialogato insieme a Filippo Massacci e alla folta platea del suo nuovo avvincente romanzo.

Il racconto inizia nel 1974 quando Balestrieri è un giovane studente universitario della Sapienza di Roma, affiliato al movimento di estrema destra Ordine Nuovo. Dopo lo scioglimento del gruppo politico avvenuto nel ‘73 ad opera del Ministro dell'Interno Taviani, Michele è un ragazzo arrabbiato e deluso che come altri dovrà fare una scelta: se entrare in una nuova organizzazione giovanile o superare una pericolosa linea di confine...

Dodici anni dopo, nel 1986, mentre Maradona passa alla storia vincendo la finale dei mondiali contro l'Inghilterra, un suo amico, ex camerata e deputato della DC, viene ucciso. Balestrieri per risolvere il caso sarà costretto ad aprire il cassetto dei ricordi e a guardare il passato con occhi nuovi, quelli dell'esperienza.

Il libro, scritto in prima persona, conduce il lettore nella mente dell'ispettore che sembra essere anche il protagonista di un famoso singolo inciso da Bruce Springsteen nell'84, Dancing in the dark, da cui l'autore prende in prestito il titolo nella sua traduzione italiana. Sotto la divisa da poliziotto c'è un uomo normale, con molti difetti e profondamente individualista, che nel corso della sua vita ha fatto delle scelte sbagliate e non sempre giustificabili.

Un anti-eroe a cui va riconosciuto un unico pregio: Balestrieri ha un raro senso dell'onore, che non lo porta a mentire agli altri e soprattutto a se stesso. Gli occhi del commissario sono in realtà gli occhi di Roberto Costantini - docente universitario alla Luiss Guido Carli di Roma e scrittore per passione - che vuole raccontare, attraverso l'indagine giallistica, uno dei decenni più intensi della storia italiana da una prospettiva diversa: quella di chi pensava di star subendo la storia invece di scriverla, di chi si riconosceva in un'ideologia che credeva fosse stata ingiustamente messa da parte, di chi in quegli anni contribuirà a seminare terrore e violenza.