Dal 16 al 23 luglio torna il Festival "Le parole della montagna"
Smerillo | Dialoghi, arte, concerti, poesia, cinema, laboratori, divertimento ed escursioni, sul tema della Fragilità. Tanti appuntamenti esclusivi e relatori d'eccellenza dal 16 al 23 luglio si avvicenderanno a Smerillo, nella splendida cornice dei Monti Sibillini.
Sarà per la sua verticalità e l'altezza vertiginosa, la sua vicinanza al cielo e la sua inaccessibilità, ma la montagna, fin dalle più antiche culture, è dimora degli dei, luogo di unione fra il cielo e la terra, via per la quale l'uomo può elevarsi alla divinità e la divinità rivelarsi all'uomo.
Non è certamente un caso, che l'incontro con Dio avviene sempre nelle altitudini; sul Sinai, Dio consegna a Mosè le tavole della legge; sul Monte Oreb, Dio si rivela ad Elia; in Tibet, il Kailash è dimora di Shiva; in Grecia, gli dei risiedono sull'Olimpo; è ancora un monte, il Golgota, il luogo del sacrificio supremo.
Con un programma contenitore di incontri, poesia, escursioni, musica e spettacolo, arte, convivialità, il festival vuole dare voce alla montagna che parla non solamente di escursionismo, natura, conquista di vette, ma parla soprattutto un linguaggio simbolico ricco di significati trascendenti occasione di incontro con il divino che è in noi.
Per farlo chiama a raccolta alpinisti, filosofi, artisti, poeti, musicisti, teologi, per indagare ogni anno una parola, suggerita appunto dalla montagna, intorno a cui ruota l'intero programma.
La parola di quest'anno è "fragilità".
La fragilità negli slogan dominanti è immagine di un'esperienza debole, malata, da combattere e, dove ciò non fosse possibile, da nascondere; il festival invece, vuole provare ad offrire un'immagine di fragilità come strumento che permette all'uomo di percepire il senso del proprio limite, del mistero e quindi dell'indicibile e dell'invisibile, per acquistare, in una contraddittorietà solo apparente, la forza del vivere.
Tanti saranno i campi di indagine.
Si inizia domenica 16 luglio, con un'escursione sui Monti Sibillini, sui sentieri riaperti dopo il sisma, per far rivivere le nostre montagne.
Nelle prime tre serate del festival, ci sarà una sezione cinema, con pellicole selezionate dal Trento Film Festival sul tema della fragilità ed un documentario di Pietro Badaloni, che ci racconterà come le Dolomiti sono entrate a far parte del patrimonio Unesco
Sarà poi la volta di Gianfranco Corradini, che condividerà la sua "Eccezionale Normalità" di alpinista diversamente abile.
Andrea Bianchi ci proporrà i suoi Barefoot Days, che aiutarci a riconnettersi con la natura e vivere la bella esperienza del camminare a piedi nudi.
Negli incontri/dibattiti si analizzerà la fragilità sotto molteplici profili.
L'uomo è fragile, ma forse anche Dio è fragile, se non riesce ad evitare le grandi sofferenze del vivere (se ne parlerà in un dialogo ecumenico con cattolici, valdesi e battisti). Così come fragile è la realtà, azzerata con un semplice visore per il virtuale (il filosofo Paolo Benanti si confronta con le nuove tecnologie). E ancora, fragili sono gli uomini che usano forza per trattenere e dominare le proprie donne (ne parlerà lo psicoanalista Zoja). Accogliere ed accettare la fragilità è la sfida del nostro secolo, come ci dimostrano i Ladri di Carrozzelle la band di diversamente abili e Giusi Nicolini, ex Sindaco di Lampedusa. Neri Marcorè ci racconterà la sua esperienza personale di fragilità.
Non mancherà l'arte contemporanea, con la mostra Umano Troppo Umano di Vincenzo Baldini con i suoi volti fragili di uomini e donne ricoverati nei manicomi; la grande poesia contemporanea ci toccherà ancora una volta con versi sulla fragilità umana, con Davide Rondoni, Filippo Davoli, Irene Santori, Massimo Morasso, Gianfranco Fabbri.
Per chi vuole mettersi in gioco, tanti laboratori esperienziali, dal barefoot all'esperienza tattile, allo hatha yoga.
Ai bambini, sarà dedicato lo spettacolo di bolle di sapone con Alekos Bubble Art ed i racconti di Elena Belmontesi.
Per i giovani, la sera del 20 luglio, sono previste esperienze 3.0 con la tecnologia di Araundu.
Un festival per tutti, da non perdere!
Non è certamente un caso, che l'incontro con Dio avviene sempre nelle altitudini; sul Sinai, Dio consegna a Mosè le tavole della legge; sul Monte Oreb, Dio si rivela ad Elia; in Tibet, il Kailash è dimora di Shiva; in Grecia, gli dei risiedono sull'Olimpo; è ancora un monte, il Golgota, il luogo del sacrificio supremo.
Con un programma contenitore di incontri, poesia, escursioni, musica e spettacolo, arte, convivialità, il festival vuole dare voce alla montagna che parla non solamente di escursionismo, natura, conquista di vette, ma parla soprattutto un linguaggio simbolico ricco di significati trascendenti occasione di incontro con il divino che è in noi.
Per farlo chiama a raccolta alpinisti, filosofi, artisti, poeti, musicisti, teologi, per indagare ogni anno una parola, suggerita appunto dalla montagna, intorno a cui ruota l'intero programma.
La parola di quest'anno è "fragilità".
La fragilità negli slogan dominanti è immagine di un'esperienza debole, malata, da combattere e, dove ciò non fosse possibile, da nascondere; il festival invece, vuole provare ad offrire un'immagine di fragilità come strumento che permette all'uomo di percepire il senso del proprio limite, del mistero e quindi dell'indicibile e dell'invisibile, per acquistare, in una contraddittorietà solo apparente, la forza del vivere.
Tanti saranno i campi di indagine.
Si inizia domenica 16 luglio, con un'escursione sui Monti Sibillini, sui sentieri riaperti dopo il sisma, per far rivivere le nostre montagne.
Nelle prime tre serate del festival, ci sarà una sezione cinema, con pellicole selezionate dal Trento Film Festival sul tema della fragilità ed un documentario di Pietro Badaloni, che ci racconterà come le Dolomiti sono entrate a far parte del patrimonio Unesco
Sarà poi la volta di Gianfranco Corradini, che condividerà la sua "Eccezionale Normalità" di alpinista diversamente abile.
Andrea Bianchi ci proporrà i suoi Barefoot Days, che aiutarci a riconnettersi con la natura e vivere la bella esperienza del camminare a piedi nudi.
Negli incontri/dibattiti si analizzerà la fragilità sotto molteplici profili.
L'uomo è fragile, ma forse anche Dio è fragile, se non riesce ad evitare le grandi sofferenze del vivere (se ne parlerà in un dialogo ecumenico con cattolici, valdesi e battisti). Così come fragile è la realtà, azzerata con un semplice visore per il virtuale (il filosofo Paolo Benanti si confronta con le nuove tecnologie). E ancora, fragili sono gli uomini che usano forza per trattenere e dominare le proprie donne (ne parlerà lo psicoanalista Zoja). Accogliere ed accettare la fragilità è la sfida del nostro secolo, come ci dimostrano i Ladri di Carrozzelle la band di diversamente abili e Giusi Nicolini, ex Sindaco di Lampedusa. Neri Marcorè ci racconterà la sua esperienza personale di fragilità.
Non mancherà l'arte contemporanea, con la mostra Umano Troppo Umano di Vincenzo Baldini con i suoi volti fragili di uomini e donne ricoverati nei manicomi; la grande poesia contemporanea ci toccherà ancora una volta con versi sulla fragilità umana, con Davide Rondoni, Filippo Davoli, Irene Santori, Massimo Morasso, Gianfranco Fabbri.
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Un festival per tutti, da non perdere!
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11/07/2017
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