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La Vernaccia di Serrapetrona: una tradizione che si rinnova

San Benedetto del Tronto | Frutto di un lavoro sapiente e di secoli di tradizione, la Vernaccia di Serrapetrona rappresenta l’enologia marchigiana nel mondo.

di Elvira Apone

la Vernaccia di Serrapetrona

A circa trenta chilometri di distanza da Macerata, immersa in un paesaggio variegato, solcato da profonde e fertili valli rivestite da boschi di querce, noccioli, ontani, ulivi e viti, sorge il paese di Serrapetrona, celebre per la Vernaccia, un vino dolce dal sapore intenso, fiore all’occhiello dell’enologia marchigiana.

Famosa per la sua produzione vinicola sin dal Medioevo, Serrapetrona è circondata da vigneti che hanno trovato qui il terreno favorevole alla loro coltivazione: poche decine di ettari collocati a non più di settecento metri sul livello del mare, non eccessivamente argillosi e sufficientemente soleggiati. L’uva che ne deriva, quindi, è un prodotto di altissima qualità che produce un vino basato per l’85% sulla Vernaccia, cioè un’uva rossa a piccoli chicchi, e per il restante 15% su uve scure coltivate nei territori limitrofi.

Ma ciò che rende veramente speciale questo vino che, insieme al Rosso Conero, è entrato a far parte del patrimonio delle DGCG marchigiane (denominazione di origine controllata e garantita), è soprattutto il lungo e laborioso procedimento di vinificazione cui viene sottoposto, un metodo antico e collaudato da molto tempo, che favorisce il raggiungimento di quelle caratteristiche organolettiche che l’hanno reso e lo rendono squisitamente pregiato. Tre sono, infatti, i processi di fermentazione che portano alla realizzazione dello straordinario prodotto finale: solo il 60% delle uve viene vinificato al momento della vendemmia, mentre l’altro 40%, dopo averne legati i grappoli a coppie, viene messo ad appassire su appositi graticci e pigiato entro la metà del mese di gennaio. Il mosto ottenuto viene poi unito al vino ricavato da uve fresche e sottoposto all’ultima fermentazione naturale da cui nasce, appunto, la Vernaccia. Un metodo questo, acquisito attraverso secoli di lavoro e di perfezionamento, grazie a controlli sempre più attenti e tesi a verificarne ogni passaggio: dalla coltivazione alla potatura, dalla vinificazione alla produzione, dall’invecchiamento all’imbottigliamento.

Servito a una temperatura che va dai dodici ai sedici °C in un calice abbastanza grande da facilitarne lo sprigionarsi dell’inebriante profumo, ma non troppo ampio da permetterne la dispersione del gusto caldo e vellutato dalle fragranze fruttate e floreali, questo vino spumante, dal colore rosso intenso che varia dal rubino al granato, si sposa perfettamente sia con i dolci secchi sia con i dessert alle creme e alla frutta e, nella sua versione più secca, si abbina anche a diversi tipi di formaggi e di carni.

Conosciuta ormai sia a livello nazionale sia internazionale, la Vernaccia di Serrapetrona si distingue per la sua delicatezza e raffinatezza e si fa apprezzare per il suo aroma speziato dal retrogusto amarognolo che lo rende un vino unico al mondo, un prodotto nato dall’impegno, dalla dedizione e dalla passione che secoli di storia hanno alimentato e affinato, figlio di un’antica e lunga tradizione che si rinnova ogni anno e che, nella nostra terra, ha saputo dare vita a frutti preziosi come questo.

15/01/2017





        
  



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