Superbo Don Chisciotte
San Benedetto del Tronto | Si riconferma un grandissimo spettacolo la rilettura dell'opera di Cervantes proposta da Synergie Teatrali.
di Francesca Poli
Un momento dello spettacolo
Reduce da una stagione di grande successo e di apprezzamento, la rivisitazione dell'opera di Cervantes si è riconfermata un grande spettacolo, tra battute, revival musicali dagli anni '60 agli '80, ed una scenografia che più che felliniana sembrava una rivisitazione dal meraviglioso "Moulin Rouge" di Baz Luhrmann.
Don Chisciotte (interpretato da Stefano Artssunch), attore fuori di testa, cappotto alla Matrix, bombetta e mantello di paillettes, sguaina la sua spada di gomma così convinto di vivere in una realtà cavalleresca che ci fa pensare di essere noi fuori tempo. Personaggio che si contrappone con il suo realismo estremo è Sancho Panza (Alessandro Marinelli), attore discreto disposto ad umiliarsi piuttosto che perdere il proprio lavoro, sempre pronto a rettificare le visioni fantastiche del protagonista.
Durante il loro show, in un teatro chiamato "La Mancha", su di un palco fatto di luci, drappi di velluto e una Mini Minor rosso fiammante al posto di un ronzino, Don Chisciotte pare assaporare la vita in modo più realistico dei co-protagonisti, preoccupati per lo più dei loro intrecci amorosi e del successo dello spettacolo e che assistono alla recitazione del nuovo attore con cinismo e perplessità, convinti di avere a che fare con un matto piuttosto che con una star...e tutto sommato è così!
Che dire poi della povera attricetta Lucinda, che il nostro cavaliere ostinatamente chiama Dulcinea (Alessia Bedini), una donna moderna che all'amore di Cardenius (Gian Paolo Valentini), novello Jim Morrison che canta il suo amore perduto con Elvis Presley in sottofondo, preferisce una vita da donna single e da attrice in carriera. E Stefano De Bernardin, interprete del padrone del teatrino, il capo della baracca che, con un completo bianco e un sigaro in bocca sembra uscito dal set de "Il Padrino", guarda compiaciuto dall'alto i suoi burattini che gli stanno facendo guadagnare quattrini, non preoccupandosi minimamente dei litigi e degli screzi che avvengono tra i protagonisti, il tutto mentre il povero Orlando, (Pier Giorgio Cinì), cerca di "mettere le pezze" e di riqualificare lo show.
Bravissimi! La riconferma del successo di una compagnia teatrale che si è sempre contraddistinta per la bravura e che non ha mai lasciato il posto a "sbavature" di carriera. Uno spettacolo tutto da ridere, un romanzo "mattone", incubo di scolari e universitari, che grazie a Synergie Teatrali diventa una piacevolissima commedia, ironica e frizzante, dal finale, ovviamente, drammatico.
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20/09/2008
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