"Sull'area del porto viabilità tutta da rivedere"
Porto San Giorgio | L'Udc di Porto San Giorgio critico verso i piani per il porto che l'Amministrazione comunale sta portando avanti
direttivo Udc di Porto San Giorgio
"Nei giorni scorsi si è riunito il direttivo dell’UDC di Porto San Giorgio per valutare quanto ha avuto modo di conoscere della “Variante al Piano Regolatore del Porto – Masterplan”, commissionata ad un pool di Progettisti della “Marina di Porto San Giorgio S.p.A.”. Dal vivace dibattito che è scaturito sull’importante argomento sono emerse dure contestazioni nei confronti del Sindaco Brignocchi. per aver tenuto per oltre un anno il Progetto, senza che la pubblica opinione ne potesse prendere conoscenza.
Si è poi inteso prendere le distanze da dichiarazioni riportate sulla stampa dei giorni scorsi, i cui contenuti, non solo non rispecchiano la linea politica dell’UDC, ma, oltre che essere pensiero del tutto personale, rappresenta pura critica sterile nei confronti dell’elaborato tecnico che testimonia validità professionale: per essere vicino alla città ed essere tutori dei suoi interessi nel valutare problemi in elaborazione bisogna esprimere una critica costruttiva. È evidente che la proprietà nella variante ha indicato linee di indirizzo che tutelano gli interessi più che legittimi della stessa e che testimoniano valenza urbanistica e architettonica indiscutibile; nel contempo la variante stessa suggerisce alcune riflessioni sulle scelte operate.
L’apporto che l’UDC intende dare in questa fase è quella di soffermarsi sugli indirizzi di più rilevante importanza, prendendo in considerazione che il P.R.P. si prefigge lo scopo “ . . . mettere a sistema la grande infrastruttura portuale con il suo territorio”. Nell’elaborato, per raggiungere tale obiettivo, si incentra l’interesse sulla viabilità che gravita intorno all’area portuale e la creazione di una continuità fisica – spaziale con la città. Non condividiamo la proposta e, valutando la struttura “Porto” un’opera comprensoriale, perché non allargare allora l’orizzonte verso la sponda sud dell’Ete con relativo collegamento con la Rotonda del casello autostradale in collaborazione col Comune di Fermo? Ciò consentirebbe l’unico serio collegamento alla SS 16 Adriatica e all’Autostrada A 14, senza soffocare il quartiere sud della città nella zona piazza Napoli – via XX Settembre e via Solforino. Così come concepita dal privato (ma pare sia stata suggerita dal Palazzo) la viabilità a senso unico, a percorrenza veloce su un’area urbana richiusa a sacco su se stessa, prigioniera della propria viabilità.
Perché non continuare con il prolungamento del lungomare con la realizzazione del ponte carrabile, ciclabile e pedonale, previsto e messo in bilancio dall’Amministrazione Amici? Non venga il Sindaco Brignocchi a dirci che non si può costruire il ponte all’altezza della foce dell’Ete Vivo, perché allora significherebbe che dovremmo demolire parte del molo foraneo che si lega alla foce del fiume. La continuità fisico – spaziale dell’area portuale con la città non si realizza con un semplice riassetto dell’area libera, frontale al Porto, e dell’isolato occupato dal vecchio mercato del pesce o con l’assurdo parco urbanistico, contenitore di volumi, le cui funzioni, suggerite all’Amministrazione Comunale dagli stessi progettisti, appaiono di sì trascurabile interesse per la cittadinanza, se non risibili. Rivitalizzare il quartiere Sud, creando una simbiosi tra la zona portuale e la città significa trasferire parte delle volumetrie per una continuità di qualità urbanistica, non trascurando una riqualificazione completa di tutto il quartiere Sud. L’UDC inoltre ritiene che “ . . . mettere a sistema la grande struttura portuale con il suo territorio” imponga investire del Piano Regolatore Portuale il comune di Fermo, non solo per ragioni di viabilità, ma anche per il problema della Cantieristica, pochissimo trattato dalla Variante proposta, programmando con un corretto dimensionamento lo sviluppo delle aree a Nord e a Sud del fiume Ete Vivo."
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16/02/2007
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