Discarica comunale La Torre (Corsu) a un anno esatto dallevento franoso della massa putrida
| TERAMO - Per superare lemergenza, tra spese o impegnate, lAmministrazione ha già anticipato somme pari a circa 2,1 milioni di Euro, delle quali ha già chiesto il ristoro per quanto ad oggi contabilizzata in oltre 1,6 milioni di Euro.
di Nicola Facciolini
soprall discarica La Torre a Teramo nel febbraio 2006
Se i grandi numeri della messa in sicurezza della discarica comunale La Torre, premiano l’impegno, l’efficienza e la tempestività dell’Amministrazione comunale aprutina per far fronte all’emergenza, va anche detto che in questi 365 giorni in molti hanno sbagliato: molte responsabilità, in sede regionale, non sono venute affatto alla luce come dovuto, determinando un deficit ingiustificabile di democrazia e di rispetto dei diritti di tutti i cittadini teramani, non solo quindi dei cosidetti “discaricati” che abitano presso la discarica comunale Corsu.
Se decine di persone questa mattina, a un anno esatto dall’evento franoso che ha interessato la massa putrida de La Torre, hanno deciso di trascorrere una mattinata di protesta, un motivo ci sarà. La Regione non ha agito tempestivamente, anzi tutt’altro, creando non pochi problemi all’Amministrazione comunale di Teramo.
“Come si evince dai dati forniti – ha dichiarato l’assessore Berardo Rabbuffo - l’amministrazione comunale ha fatto tutto il possibile dopo il crollo dei rifiuti nella discarica La Torre. Con gli interventi tempestivi, il territorio non è stato inquinato e si sono ottenuti anche i contributi del Governo. Sono inoltre state realizzate opere per più di un milione e mezzo di euro. Per quanto riguarda la centralina per il monitoraggio dell’aria, dati scientifici evidenziano come non ci sia inquinamento e di conseguenza come non vi siano meno pericoli per la salute dei cittadini residenti in zone limitrofe alla discarica”. Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 febbraio 2006, verosimilmente nelle prime ore della giornata, l’impianto di discarica denominato La Torre in Poggio Cono-Poggio S. Vittorino, è stato interessato da un complessivo movimento franoso della massa di rifiuti abbancata con il conseguente loro scivolamento verso il basso.
L’area è stata sottoposta a sequestro giudiziale e la Magistratura sta ancora indagando sui fatti con tecnici di fiducia. Allo stato attuale non sono emerse indicazioni particolari sulle cause dell’evento ed il Governo, con DPCM del 2 marzo 2006, decretava lo stato di emergenza per l’evento franoso, prorogato sino al 30 giugno 2007 con ulteriore DPCM del 27 dicembre 2006. A seguito di sopralluogo per accertamento tecnico del 17.02.06 alla presenza del C.T. incaricato e tecnici dell’ARTA e comunali venivano individuati, ed autorizzati dal Magistrato, i primi interventi per la messa in sicurezza e bonifica, consistenti, in sintesi, nella sistemazione morfologica della massa dei rifiuti franata e smottata, nell’isolamento idraulico del laghetto interessato dallo sversamento degli stessi e dall’alleggerimento del carico idraulico mediante aspirazione e smaltimento delle acque del laghetto stesso.
Con verbale dello stesso giorno, 17.02.06, dette attività venivano dichiarate di somma urgenza ai sensi dell’art.147 DPR 554/99, ed immediatamente avviate con affidamento a ditte già operanti presso la discarica per le attività correnti ordinarie o presenti e disponibili in luogo. Senza soluzione di continuità, alla chiusura della somma urgenza in data 30 aprile 2006, con verbale del 2 maggio seguente, si disponeva il prosieguo di talune lavorazioni ritenute urgenti ed indifferibili, ai sensi degli art.li 146 e 147 DPR 554/99, riguardanti interventi igienico sanitari, di rimozione.
Alla fine dell’agosto 2006 le attività svolte avevano riguardato nell’ordine: realizzazione di piste di servizio per l’accessibilità ai luoghi; realizzazione della tubazione di bypass delle acque di monte del laghetto; realizzazione di nuovi argini e rinforzo degli esistenti per l’isolamento idraulico del laghetto; realizzazione di canale di sfioro monte-valle provvisorio; sistemazione dei canali di sgrondo perimetrale e disciplina delle acque meteoriche di monte esterne l’invaso dei rifiuti; completo espurgo delle acque inquinate (circa 18.000 mc) e prosciugamento dell’ex laghetto con essiccamento dei rifiuti sversati; parziale regolarizzazione della superficie dell’invaso e rimozione di masse franate incombenti; rimozione e riabbancamento dei rifiuti franati oltre la diga dell’invaso esistente con regolarizzazione del piano di posa per il previsto nuovo paramento di valle; realizzazione della nuova recinzione che include le aree interessate dai lavori; sistematiche attività sanitarie di disinfestazione e deodorazione; installazione centralina meteorologica; avvio delle attività di monitoraggio e controllo della qualità dell’aria.
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16/02/2007
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