Non era difficile immaginare che cosa volesse significare quell’andirivieni di uomini che, chi con fare furtivo e chi ostentando il loro passaggio, si recavano nell’appartamento situato in Piazza Pordoi a Porto d’Ascoli non lontano dalla parrocchia della Sacra Famiglia. Alla fine alcuni abitanti hanno deciso di contattare gli agenti del Commissariato di Polizia i quali, dopo i necessari appostamenti, nella serata del 23 dicembre hanno scoperto e fermato tre avvenenti cinesine che offrivano “massaggi tutto compreso” ad un ragguardevole giro di signori provenienti dalla Riviera ma anche dal maceratese e dall’anconetano.

Le tre giovani sorelle, delle quali due appena ventenni, prestavano i loro favori secondo un “menu” prestabilito. Un rapporto “protetto” costava 60 euro mentre per quello “ a rischio” la retribuzione saliva a 100. La sola condizione per poter usufruire di questo secondo e pericolosissimo trattamento era quella di dichiarare “sulla parola” di non essere malato.

Per agire senza ombra di dubbio la Polizia ha reperito come prova la pubblicità fatta dalle ragazze asiatiche su di una rivista che ospita tali generi di annunci. In essa era stato persino evidenziato, a caratteri cubitali, il numero di cellulare dove chiamare per fissare gli appuntamenti. I poliziotti hanno fatto quindi irruzione a colpo sicuro nell’appartamento sorprendendo le signorine in abiti succinti intentate nel loro “lavoro”.

Per G.Y.I Wei dell’80 si profila il ritiro del permesso di soggiorno visto che la stessa, recidiva in altre regioni della penisola, non sarebbe nuova a mercati del genere e potrebbe essere coinvolta in un caso clamoroso di prostituzione d’alto bordo di qualche tempo fa dove sarebbero stati coinvolti anche alcuni “Vip” del pallone. Mentre per G.Y.I. Hong e G.Y.I. Jia, entrambe dell’80, è stato emesso immediatamente un mandato di espulsione in quanti risultate clandestine. Ora sarà da vagliare la posizione dell’imprenditore residente nel vicino Abruzzo proprietario dell’appartamento.