Cineforum Buster Keaton prossimo appuntamento con "L'arco"
San Benedetto del Tronto | Martedì 11 aprile, alle ore 21.30, presso il Cinema Calabresi verrà proiettata la pellicola del regista coreano Kim-Ki-duk
di Eleonora Camaioni
Nuovo appuntamento con il Cinforum Buster Keaton. Martedì 11 aprile sarà proiettato il dodicesimo film di Kim-Ki-duk, L’Arco. Il maestro coreano, che ci ha abituati a film tutt’altro che trascurabili, narra per immagini una storia di un vecchio uomo di mare che vive su una barca dove affitta postazioni di pesca, assieme ad alloggio, a gente che vive nelle trafficate città e che cerca un weekend di relax dedicandosi all’ “hobby degli ami”.
Con il vecchio “hamingwayano-coreano” vive una giovane e bella ragazza, che misteriosamente abita con lui, la quale viene “cresciuta” con amorevolezza, anche paterna, nell’attesa del giorno in cui, raggiunta la maggiore età, sarà sua sposa. Nessuno può avere confidenza con lei. L’Uomo utilizza l’arco come strumento di difesa, di terrore e d’amore, infatti lo impiega anche come strumento musicale, suonando musiche che solo lui e la giovane ragazza possono sentire. L’Arco diviene anche strumento di preveggenza per i visitatori che lo chiedono: il vecchio fa dondolare la ragazza su un’altalena sospesa sull’acqua, e lancia tre frecce mentre lei oscilla su un fondo-barca dove c’è una divinità orientale, poi la ragazza trae dai punti colpiti vaticini e presagi. E anche lei stessa è avvezza ad usare quest’arma d’amore e di morte con destrezza.
Un giorno capita qualcosa, arriva sul barcone-albergo per pescare un giovane di Seul, e fra i due ragazzi nasce una certa simpatia; il suono dell’arco viene sostituito da quello molto meno immaginifico di un lettore elettronico di musica che il giovane le regala; del resto l’adolescente si avvicina alla maggiore età, e comincia a sentire il desiderio di conoscere il mondo; da questo momento tutto cambierà, con qualche poetica sorpresa.
La vena artistica del regista coreano non indugia nel sentimentalismo e non cede ad un romanticismo di maniera, ma si nutre di una poetica forte di legami esistenziali, di richiami ad archetipi e mitologie, voluti o meno che siano, piegati con talento e originalità alla propria visione del mondo e alla propria cultura. Un altro regista rischierebbe di rendere le cose ridicole, ma Kim Ki-duk tiene le fila della narrazione e dei sentimenti con polso sicuro.
Ingresso riservato ai soci 2005/2006 € 4,50
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07/04/2006
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