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La Città e la Violenza. I mondi urbani e post-urbani di James G. Ballard

Ascoli Piceno | Convegno di studi al Palazzetto della Comunicazione

di Anna Laura Biagini

Si è svolto nel pomeriggio, il primo appuntamento del convegno di studi La Città e la Violenza. I mondi urbani e post-urbani di James G. Ballard, su tematiche ispirate alla produzione dello scrittore James G. Ballard. L’inizio dei lavori previsto per questa mattina, è stato posticipato alle 16, al Palazzetto della Comunicazione, presso la libreria Rinascita. Mediatore del convegno Paolo Prezzavento, che ha dato avvio “al primo di numerosi mini-convegni, che avranno luogo dalla prossima primavera, per tutto il 2006”. Il ciclo Trame d’America, prevede dibattiti su autori americani e anglosassoni, i cui libri trattano di Complotti americani, Virus americano, Catastrofi americane.

L’autore di questa anteprima è l’inglese Ballard, scrittore culto per generazioni in tutto il mondo, per le sue storie profetiche e visionarie, allo stesso tempo realiste e immaginarie. “Ballard”, che come ricorda il Presidente del Circolo Legambiente di Ascoli, Diana Di Loreto, “anticipò i pericoli di un’architettura senz’anima, e per questo come ambientalisti lo sentiamo vicino, ma che non manca di scagliarsi contro il fondamentalismo estremo degli ambientalisti, che vedono anche nell’eliminazione degli esseri umani, una soluzione alla salvaguardia dell’ambiente”.

Ballard anche molto amato dagli architetti, forse perché ne interpreta i temi a loro più cari, che come suggerisce il Direttore del Dipartimento Procam, Prof. Umberto Cao, “sono quelli che parlano di città nuove e diverse, che escono dalle mura antiche. La figuratività dell’architettura odierna, ferita e decostruita come il personaggio di Crash. Città che nelle sue storie sono fisicamente presenti, materiali. E poi anche l’ossessione di Ballard per l’enclave, gli spazi chiusi, protetti, richiamano l’idea architettonica di una città che sopravvive, perché posta continuamente in spazi chiusi e separati”.

Tra gli intervenuti al convegno, anche lo psichiatra Marco Barioglio, la psicologa Francesca Fabiani e uno dei più grandi esperti dell’opera di Ballard, il Prof. Domenico Gallo. Gallo traccia un excursus cronologico delle opere, sottolineando lo sguardo distante che l’autore, forse per motivi biografici (Ballard fu prigioniero in un campo di lavoro in Cina, durante l’occupazione giapponese), ha sulla società a cui appartiene, “un approccio medico-clinico, asettico, un forte senso d’analisi espresso attraverso il genere fantascientifico, perché quello che riesce meglio ad interpretare la sua critica verso la società consumistica contemporanea”. I suoi bersagli più ricorrenti sono le nuove tecnologie, la borghesia creativa inglese, la rottura degli equilibri naturali che si riflette su quelli sociali e i media, che nella interpretazione di Gallo, “provocano strane reazioni sulle persone, rendendo familiari immagini irreali e lontane, molto più di quelli della quotidianità”.

Quello di Ballard è più un discorso psichico che politico, ma è interessante il punto di vista filosofico-politico di Mario Bedini, che “nelle figure umane deumanizzate, abbandonate ad un urbanismo senza identità”, vede l’incubazione della devianza, “del soggetto perso nei non luoghi cittadini”. L’interpretazione data non è negativa, anzi si riallaccia a Ballard, come spunto per un approfondimento non convenzionale sul mondo, da applicare per un attimo, anche alla realtà cittadina di Ascoli, testimone di disagi sociali più o meno gravi anche recentemente.
Durante l’incontro è stato proiettata un’intervista dell’autore a cura della redazione Feltrinelli, dove egli stesso ricorda come “nelle mie storie mi sono presto accorto che alla gente, interessa più la violenza che il sesso, perché è più liberatoria e brutale. Ed è strettamente correlata al tema della sopravvivenza, presente nella vita di ognuno, non solo come condizione fisica, ma soprattutto mentale”.

Il convegno proseguirà domani alle 11 sempre alla Rinascita, con l’intervento di Ermelina Campani, della Stanford University, che analizzerà il film Crash, tratto dall’omonima opera di Ballard. Seguirà la videoinstallazione dell’architetto ascolano Massimo Cittadini. Nel pomeriggio alle 16, interventi di vari studiosi di letteratura americana sul tema Una ambigua utopia.

27/10/2005





        
  



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