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I candidati italiani del Centrodestra per il voto dalla Circ.Estero si appellano a Berlusconi

| NEW YORK - “Prima che sia troppo tardi, vogliamo l’attuazione della legge per la nostra candidatura!”. Con un monito: “i traditori sono all’interno di Forza Italia e l’Udc”. Il parere di Domenic Serafini da New York.

di Nicola Facciolini


 
I candidati italiani della Cdl per il voto nella Circoscrizione Estero lanciano un accorato appello ai Presidenti delle Camere, Pera e Casini, ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi per dare attuazione in brevissimo tempo alla legge ordinaria per il voto italiano all'estero. Secondo alcuni candidati, infatti, la responsabilitá di “questa mancanza ricadrebbe esclusivamente su Forza Italia, l'Udc e il Pri, partiti che formano la Casa della Libertà: all’interno della maggioranza di governo costoro stanno remando contro l'attuazione della necessaria legge ordinaria”. All’appello segue poi il monito.
 
“Se questa maggioranza non finalizzasse l'iter parlamentare per l'esercizio del voto per corrispondenza per le politiche del 2006, gli italiani all'estero dovrebbero mobilitarsi in modo che tutti i parlamentari di FI, Udc e Pri che si ricandidano, vengano penalizzati con una campagna per la loro sconfitta”. Il messaggio è chiaro. “L'italiano all'estero é forte ed é ben organizzato a livello regionale e questa forza deve essere messa in evidenza individuando e denunciando regione per regione tutti i candidati che collettivamente non hanno voluto concedere un diritto basilare agli italiani all'estero”. Secondo alcuni candidati “sará responsabilitá di tutti i media italiani all'estero e per l'estero (la cui missione é servire esclusivamente gli interessi dei lettori), pubblicare i nomi dei Deputati e Senatori di FI, Udc e Pri che si ricandideranno al Parlamento e quindi, tramite le varie associazioni regionali, impostare una campagna di opposizione.
 
Questa campagna dovrá prima partire dall'estero, informando gli italiani del perché di questi voti contrari in modo che si possano impegnare affinché tutti i loro parenti in Italia possano votare contro i candidati che si sono espressi (se non a parole con i fatti) contro i loro parenti e amici all'estero”. Un appello che invita ad una profonda riflessione. “Nessuna organizzazione italiana all'estero é esclusa e nessuna organizzazione potrá dire: "e' una cosa che non mi riguarda". Riguarda infatti la cultura, le ricerche, la stampa, le associazioni: cioé tutti coloro che in un modo o nell'altro verranno danneggiati da un'ulteriore disimpegno di Roma. La seconda parte di questa campagna dovrá essere attuata in Italia, con interviste ai media locali, incluse radio e TV.
 
La terza ed ultima parte, é di appoggiare un candidato indipendente che, dall'estero sarebbe disposto a candidarsi in un collegio in Italia per dimostrare a Roma che l'italiano all'estero conta, sa farsi rispettare, é partecipe alle vicende italiane, e che il voto all'estero non é, come ha riferito Massimo D'Alema dei DS, ad America Oggi, qualcosa di nostalgico”. Per saperne di più abbiamo contattato il candidato indipendente Domenic Serafini, vicino alle posizioni della Cdl, da New York, il quale conferma: “E' vero, alcuni di FI, del Pri e dell’Udc vorrebbero affondare il voto italiano all'estero.
 
Bisogna a tutti i modi farli tornare nella giusta rotta e finalizzare l'ultima fase della necessaria legge ordinaria. Non possiamo permetterci che questa maggioranza guidata da FI non finalizzi il voto italiano all'estero”.

Gli italiani all'estero, con tutta la loro forza, possono contribuire alla vittoria a sorpresa della Cdl in Italia contro Prodi e Compagni?
“Sicuro. Immaginate se 3,5 milioni di italiani all'estero chiamassero i parenti in Italia pregandoli di votare per la Cdl. Ora la cosa piu' importante e' far si che la Cdl si mobiliti per finalizzare il voto dell'italiano all'estero. Dopo di che cominciare a promuovere i suoi candidati all'estero. Se prima non adempisse i suoi obblighi verso l'elettorato estero, sara' difficile che FI potra' far leva sul voto all'estero e la sinistra (che e' stata sempre contro il voto all'estero) lo usera' contro di essa”.

21/09/2005





        
  



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